La Leggenda di Berta

Una tradizione lunga un secolo

Sarà tua tutta la terra che riuscirai a circondare con la matassa del tuo filo.

Questa è l’idea scatenante che ha dato vita a numerosi racconti e leggende.
La leggenda più antica ci riporta a Didone, figura mitologica, fondatrice e prima regina di Cartagine (814 a.C.).
Altra interprete di un episodio simile fu la regina Bertrada di Laon, moglie del re dei Franchi Pipino il Breve e madre di Carlomagno (Alto medioevo, 720-783).
Altre sono state le favole cantate e raccontate sul tema, ma quella che ci piace credere la più degna di fiducia è la leggenda di Berta che fila che pone Montegrotto Terme (Padova, Veneto, Italia) e i Sampietrini come custodi di questa antica tradizione.
La Leggenda di Berta racconta la storia di una contadinella vissuta nei primi anni del XI secolo ai piedi dei Colli Euganei.
Correva l’anno 1084 quando Enrico IV, Imperatore del Sacro Romano Impero e la consorte, l’Imperatrice Bertha di Savoia, fecero visita ai Signori Da Montagnon, nelle terre dei Colli Euganei rinomate per gli effetti benefici delle loro acque termali.
Mentre l’Imperatrice si trovava a rientrare a palazzo dopo una passeggiata, una contadina, anch’essa chiamata Berta, si avvicinò all’Imperatrice e chiese la grazia per il suo sposo, prigioniero nelle segrete del castello per non aver pagato la decima dovuta al padrone del feudo e in attesa dell’esecuzione capitale. Bertha prese a cuore il dramma della poverella e concesse la grazia. Non sapendo come ringraziale l’Imperatrice per l’immenso dono ricevuto, la filatrice pensò di regalare a Bertha una matassa del suo filo. Fu così che la nobildonna, che mai si sarebbe aspettata un dono spontaneo da una plebea, si commosse al punto da voler premiare tanta generosità diede ordine che fosse fatto dono a Berta e a suo marito tanto terreno quanto il filo della matassa ne potesse contenere.
Le altre donne, saputa la grande fortuna toccata alla concittadina si precipitarono dall’Imperatrice portando ognuna una matassa di filo. Ma la sovrana si rivolse a loro ammonendole con il detto che ancora oggi viene usato per alludere ad un passato finito e che non più tornerà

è finito il tempo in cui Berta filava.

Ma cos’è una Leggenda?

Dal vocabolario Treccani: “leggenda, dal latino legendus «da leggersi»” “… breve narrazione relativa alla vita di un santo, dove l’elemento storico è dalla fantasia popolare deformato o arricchito di elementi irreali, …”
Ergo: le leggende sono racconti popolari che nascono dall’immaginazione di menti anonime. Racconti tramandati dal popolo passando di bocca in bocca. Prendono vita dalle riflessioni di una comunità. Scaturiscono da un evento eclatante e sorprendente.
Così succedeva che, in epoche antiche dove il “social” era un menestrello o un cantastorie, se una regina triste e pietosa concedeva la grazia a un giovane, condannato per non aver pagato le decime, e la libertà alla misera filatrice che le portava in dono l’unico tesoro che possedeva, questi pochi ingredienti potevano dare origine alla Leggenda di Berta.

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